Voice Economy: verso un mondo più inclusivo? I casi Clubhouse ed Euphonia

Come ha spiegato il Prof. Carlo Alberto Carnevale Maffè in occasione della sua lezione al Master UPA in Strategie di comunicazione integrata, la voice economy è sulla cresta dell’onda in questo periodo, fomentata dalla sempre crescente popolarità di Clubhouse, social network che chiede ai suoi milioni di utenti di interagire solamente attraverso la propria voce, e dalla diffusione di vocal assistant sempre più sofisticati. Come mai il medium vocale sta rimpiazzando i suoi colleghi testuale e visivo?

La voce rappresenta una forma di comunicazione basilare e universale e per questo è un canale che può essere utilizzato anche da soggetti a basso livello di educazione formale, così come anziani o bambini. Il costo sul mercato di uno smart speaker è inoltre mediamente dieci volte inferiore rispetto ad uno smartphone, motivo per cui gli apparecchi di interazione vocale fanno oggi parte dell’ambiente domestico al pari di una televisione o di una lavatrice. La velocità della comunicazione verbale batte di 6,4 volte quella scritta: rispetto alle 20/25 parole scritte in un minuto tramite smartphone con la voce si riescono a dire circa 140/150 parole al minuto. La voce costituisce inoltre un alleato per la sicurezza informatica: così come ad ogni impronta digitale corrisponde un unico individuo, altrettanto vale per l’impronta sonora della voce umana. 

La conversazione verbale mira ad essere la forma più immediata e inclusiva di relazione tra le persone e su questa convinzione poggia il progetto promosso da Google che prende il nome di Euphonia: dal 2019 Project Euphonia si prefigge l’obiettivo di raccogliere un database di frasi verbalizzate da persone con difficoltà fonatorie (affette da sclerosi multipla, colpite da aneurismi o balbuzienti) per inserirle all’interno dell’algoritmo dei propri device. Anche quella piccola percentuale di persone a cui il linguaggio rimarrebbe una forma di comunicazione limitante con queste implementazioni potranno interagire con i sistemi di riconoscimento vocale. 
Clubhouse da parte sua ha raccolto milioni di adesioni (nonostante la modalità di iscrizione avvenga tramite invito e l’applicazione sia disponibile solo per dispositivi iOS) perché i suoi fondatori hanno intercettato prima di tutti gli altri la potenza della voce umana. 

Le stanze di Clubhouse riusciranno a far interagire i propri utenti in un modo più umano e a favorire il dialogo tra le persone come ha dimostrato Elon Musk che in una stanza con più di 5000 persone ha parlato di Marte, energia e nuove tecnologie? 

by Costanza Leuzzi